Un bimbo di soli due anni si ritrova faccia a faccia con un cobra: ciò che accade ha dell’incredibile, nessuno riesce a spiegarselo.
Stava giocando come sempre vicino casa, in un villaggio rurale del Bihar, in India. Tutto tranquillo, almeno all’apparenza.

Ma tra l’erba, in silenzio, si muoveva qualcosa. Nessuno si è accorto subito del pericolo, nemmeno i familiari che erano lì, poco distanti. E quando hanno capito cosa stava succedendo, era già troppo tardi. Il piccolo era lì, a pochi centimetri da un cobra.
Un attimo. Il tempo di accorgersi del serpente e poi la scena, raccontata dalla nonna, è stata surreale: «Aveva il cobra in mano. Quando siamo corsi da lui, era già finita». Ma non nel modo che tutti si sarebbero aspettati.
Bambino di 2 anni attaccato da un cobra: si è difeso in un modo impensabile
Il serpente, uno dei più velenosi dell’India, era lì, immobile, senza vita. E il bimbo, invece, era svenuto a terra. Nessuno capiva come fosse possibile. Nessuno parlava, in quei secondi interminabili. Solo panico e urla.
Trasportato d’urgenza in ospedale, il piccolo è stato subito preso in cura da un team di medici specializzati.

All’arrivo era ancora cosciente, ma la bocca era gonfia, il viso segnato. I medici hanno pensato subito al peggio: un morso di cobra può essere fatale in pochi minuti.
Ma qualcosa non tornava. Il bambino non mostrava segni neurologici gravi, né sintomi tipici di un avvelenamento da morso.
Come ha fatto un bambino di 2 anni a sopravvivere all’attacco di un cobra?
Quando i medici hanno chiesto spiegazione ai genitori, non riuscivano a credere alle loro parole: hanno spiegato che il bambino non era stato morso, era stato lui a mordere il serpente.
I medici, increduli, hanno chiesto più volte di confermare. E la risposta era sempre la stessa. Il cobra, dopo l’attacco, non si era più mosso. Era morto all’istante, colpito dal morso del bambino proprio alla testa.

Una spiegazione c’era, e arrivava solo dopo analisi e valutazioni del caso. Il veleno del cobra infatti non era entrato nel sangue del piccolo, ma nella bocca e nel tratto digestivo.
Una modalità insolita, ma che ha fatto tutta la differenza. Il veleno non ha potuto scatenare la sua azione neurotossica tipica, e il piccolo, dopo due giorni in osservazione, è stato dimesso senza complicazioni.
Per i medici è stato un caso rarissimo, quasi unico. Per la famiglia invece è stato un vero e proprio miracolo. E per quel bimbo, che oggi sta bene, un gesto tanto istintivo quanto incredibile gli ha salvato la vita. Il cobra era pronto a colpire, ma stavolta, contro ogni previsione, ha avuto la peggio.