In questo periodo, è frequente trovarsi davanti all’amara decisione di doversi separare per qualche giorno dal proprio cane…
In estate, i padroni di cani che scelgono di partire per le vacanze hanno una doppia strada da poter intraprendere: la prima sta nel portare con sé il proprio amico a quattro zampe, la seconda sta nel lasciarlo in una pensione fidata, spesso con non poche difficoltà.

Salutare il proprio amico di fiducia per qualche giorno può essere doloroso, sia per il padrone che per il cane, il quale può finire per provare quella sensazione di “abbandono” in un luogo estraneo, in mezzo a persone e altri animali sconosciuti.
Partire per le vacanze e salutare il proprio cane: come farlo al meglio
Di certo, oggi esistono numerose strutture dislocate in tutto il territorio nazionale che consentono l’accesso ai cani. Talvolta vengono ammessi solo cani di piccola e media taglia, altre volte sono ben accetti anche i più grandi. Per favorire una politica anti-abbandono, le strutture ricettive hanno aperto il loro mindset e la loro ospitalità proprio a tutta la famiglia.

In alternativa, le pensioni per cani sono spesso particolarmente accoglienti e puntano a far sentire Fido come a casa propria, per limitare il più possibile lo stress e l’ansia da separazione dai propri padroni e dagli ambienti familiari. A tal proposito, sono incentivate attività varie e vengono allestite cucce per un soggiorno da veri re.
Il personale dipendente di queste strutture assiste e fa il proprio meglio affinché gli animali vivano serenamente le proprie giornate in attesa del ritorno dei padroni. Non è raro sentire che un cane finisca per andare volentieri in vacanza in una pensione, tant’è simile a un grande parco giochi che gli presenta innumerevoli opportunità di gioco e divertimento.
Cane in pensione, come “soffrire” il meno possibile
Al di là dell’apprezzamento che il cane possa riporre nella pensione, cosa che accade dopo diversi soggiorni nello stesso posto, la separazione dal padrone è sempre delicata da un punto di vista emotivo. Anche per il padrone può valere lo stesso: è difficile che sia un’esperienza neutra o facile.

Può rivelarsi utile acquisire delle “tecniche” che vadano a ridurre la sofferenza, l’ansia e il senso di disorientamento. Queste emozioni si scatenano in particolar modo se si enfatizza troppo il momento del saluto finale o se, nei giorni precedenti, non si ha lavorato sul rafforzamento dell’autonomia emotiva del cane rispetto alla sua famiglia.
Si tratta di un procedimento fondamentale per non causare quello che può trasformarsi in un vero e proprio trauma. Dopo aver individuato la pensione in cui il cane può sentirsi a proprio agio (facendo delle prove nei giorni precedenti al soggiorno), limitiamo gli abbracci e i baci finali che possono rivelarsi controproducenti perché si alza il livello di attivazione emotiva proprio mentre lo si sta lasciando.
Separazione dal cane prima di un viaggio: la tecnica per affrontarla nel modo giusto
Se il cane vede i padroni agitati, si carica di emozione e un simile stato d’animo non è quello giusto: invece di ricevere una gratificazione, li vede scomparire e resta in uno stato di eccitazione che non sa gestire ed elaborare. Nonostante possa sembrare crudele, è meglio non salutarlo affatto. Bisogna allontanarsi quando il cane è rilassato e impegnato in un’attività piacevole nella struttura, così da distrarsi e rendere la separazione meno dolorosa. In questo modo, in aggiunta, non si fanno pesare su di lui le proprie emozioni.