Sub turista scompare in acqua, a provocarne la morte è stato un attato di squali. Un’azione insolita che spinto gli esperti ad un’analisi approfondita; quello che ne risulta è davvero incredibile.
Costa di Hadera, un turista sta facendo snorkeling quando compare una chiazza rossa nel mare e l’uomo scompare. Qualche giorno dopo vengono ritrovati alcuni resti umani che ne permettono il riconoscimento; per le autorità la morte dell’uomo è stata causa dall’attacco di squali. Si tratta però una vicenda molto strana e di un attacco insolito e, da un’analisi approfondita, si è scoperto che la colpa non è degli animali.

Nell’aprile del 2025 a largo di Hadera, ambita meta costiera israeliana, si è verificato uno stranissimo caso di attacco di squalo mortale. Stranissimo perché l’esemplare, anzi due, in questione coinvolti sono i cosiddetti squali dusky o squali bruni, riconosciuti come specie non pericolosa per l’uomo. E di fatto, fino a quel momento non si sono mai registrati attacchi mortali a livello mondiale.
Il sub morto, un turista quarantenne, era in acqua proprio alla ricerca degli squali quando è avvenuto l’attacco ed è scomparso. La strana dinamica dell’evento ha spinto gli esperti ad analizzare meglio la vicenda provando a ricostruirla. Secondo loro, l’attacco si è diviso due fasi; nella prima un singolo esemplare sarebbe stato attratto dal segnale elettromagnetico della telecamera e avrebbe dato un cosiddetto “morso di riflesso” al sub.
Non è un vero e proprio attacco, perché in questi casi non c’è l’intenzione di catturare la preda, tuttavia il morso ha rilasciato sangue e questo elemento, unito ai rumori dell’attacco, hanno innescato una frenesia collettiva per cui diversi esemplari hanno iniziato a competere per la preda. Alla base dell’attacco c’è un’altra spiegazione e la colpa è da addebitare all’uomo.
Una sorta di effetto pavloviano ha spinto gli squali all’attacco
Per capire l’attacco degli squali bruni è indispensabile capire il contesto in cui è avvenuto. Da anni ormai lungo la costa di Hadera si radunano squali attratti dalle acque calde di raffreddamento e dagli scarichi industriali. Questo ha portato alla nascita di un turismo di squali non regolamentato -non a caso il turista era in acqua proprio per vedere squali da vicino.

Turismo di squali significa anche che questi squali in un qualche modo sono sfamati. Di fatto quello che è successo ad Hadera è una sorta di effetto pavloviano per cui gli squali bruni hanno associato la presenza degli uomini nella zona al cibo. Un’associazione determinata dal fatto che si gettano scarti di pesce in mare per attrarli.
Questo ha spinto gli squali bruni ad essere più impavidi e ad avvicinarsi all’uomo in maniera innaturale, riducendo da entrambe le parti il senso di cautela. Secondo gli esperti, l’incidente è il risultato di una fallimentare gestione del rapporto uomo-fauna. Una colpa, quindi, che ricade completamente sulle spalle degli uomini perché modificare in modo così artificioso i comportamenti degli animali significa aumentare il rischio di incidenti pericolosi.