Splenectomia cane, tra gli interventi più frequenti: a cosa serve, quando è necessario e come è la ripresa

Hai mai sentito parlare della splenectomia nel cane? Il termine potrebbe non essere noto a tutti, ma è uno degli interventi più frequenti, ecco in cosa consiste e quando è richiesto.

Chi ha un animale desidera ovviamente che stia sempre bene e fa il possibile per garantirlo, sia nutrendolo nel modo migliore, sia sottoponendolo a controlli costanti. Nonostante questo, i problemi di salute non possono essere esclusi a priori, anche se certamente le paure maggiori nei proprietari possono sorgere quando diventa necessario finire sotto i ferri. A generare ansia può essere anche un’operazione considerata ormai di routine come la sterilizzazione, ma anche la splenectomia nel cane, altro intervento frequente, anche se forse non tutti riescono a identificarlo con la sua denominazione medica.

splenectomia cane
La splenectomia nel cane è frequente – Anagrafecaninacampania.it

Questa consiste nella rimozione chirurgica della milza, organo che si trova nella parte sinistra della cavità addominale che ha un compito importante, quello di fare da filtro distruggendo i vecchi globuli rossi e piastrine, oltre a contenere globuli rossi di riserva, che possono diventare necessari quando si registra una carenza. Inevitabilmenre, non essere più dotati di questa componente può sulla qualità della vita, anche se a volte non si può prescindere da questo.

Splenectomia cane: a cosa serve e quali sono le conseguenze

Sapere che la splenectomia nel cane sia uno degli interventi più frequenti non è certamente sufficiente per un proprietario, i più apprensivi infatti possono essere in ansia anche solo se devono sottoporlo a un esame del sangue che può essere di routine. Questo può essere necessario quando si riscontra una neoplasia splenica, quindi dell’organo stesso, una torsione dello stomaco, quando questa genera danni anche alla milza; una torsione splenica, un trauma che causa emorragia che non si reisce ad arrestare e patologie vascolari che non migliorano nonostante una terapia apposita.

Agire in maniera tempestiva risulta essere determinante e può salvare la vita all’animale, soprattutto in caso di torsione, problema che può generare uno stato di malessere forte. Qualora invece dovesse esserci una neoplasia o un’emorragia, diventa importante osservare i sintomi che potrebbero rendere necessario l’intervento. Tra questi possiamo segnalare respiro affannoso, vomito, stanchezza, scarso appetito e dolore addominale.

intervento cane
L?intervento in calcuni casi deve essere veloce – Anagrafecaninacampania.it

Se si dovesse rinvenire con un esame istologico un nodulo, sottoporlo alla chirurgia diventa quasi inevitabile. Nonostante la rimozione dell’organo, però, è possibile vivere senza grosse difficoltà. La splenectomia nel cane può però rivelarsi necessaria soprattutto in alcuni cani di taglia grande, che possono andare incontro più spesso a un nodulo, come è il caso di labrador, pastore tedesco e golden retriever, per questo sarebbe bene sottoporre il nostro amico a quattro zampe a controlli periodici, così da riscontrare il prima possibile eventuali problemi.

Una volta terminato l’intervento, potrebbero essere richiesti alcuni giorni di ricovero, in modo tale da permettere al veterinario di monitorare la situazione controllando i parametri vitali, la capacità di coagulazione del sangue, e l’assenza di complicazioni come emorragie o infezioni. Ogni eventuale dolore può essere tenuto a bada con appositi analgesici. Il recupero completo può invece prevedere 2-4 settimane, in cui sarebbe fondamentale limitare gli sforzi eccessivi e mantenere pulita la ferita, per poi rimuovere i punti nell’arco di due settimane.

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