La lacrimazione del gatto è un sintomo da non sottovalutare, una diagnosi tempestiva del veterinario può evitare problemi importanti.
Nella maggior parte dei casi, quando un gatto presenta una forte lacrimazione oculare è affetto da congiuntivite. Serve però una diagnosi di conferma da parte del veterinario che possa escludere altre malattie come il glaucoma, uveiti e tumori. Non c’è bisogno di allarmarsi, comunque, è importante imparare a riconoscere i primi segnali e agire di conseguenza.

Tra le malattie più comuni riscontrate tra i gatti c’è proprio la congiuntivite; proprio come negli uomini, si tratta di un’infiammazione della membrana che riveste l’interno delle palpebre e la parte anteriore esterna dell’occhio. E proprio come si manifesta nell’uomo anche nel gatto i sintomi sono lacrimazione, arrossamento e gonfiore.
Nei gatti, la maggioranza delle congiuntiviti deriva da diversi tipi di Coronavirus o, in alternativa, da batteri come la Chlamydia. L’aspetto fondamentale da considerare comunque è la tempestività, se non curate in tempo e nel modo giusto, le congiuntiviti possono avere effetti a lungo termine anche gravi.
Congiuntivite nel gatto, i sintomi a cui prestare attenzione
Trattandosi di una infiammazione, la congiuntivite nel gatto presenta come primo sintomo un’arrossamento dell’occhio interessato che è ben visibile. A questo si accompagna una secrezione mucosa e la lacrimazione; molto spesso le secrezioni continuano a fuoriuscire anche dopo la fase iniziale, quando l’infezione sembra attenuarsi. Se il gatto presenta uno di questi tre sintomi, a cui si può associare anche la chiusura dell’occhio, è bene rivolgersi al veterinario.

Se il gatto presenta sintomi coerenti con la congiuntivite è bene farsi aiutare quanto prima da un veterinario che saprà se si tratta di un’infezione virale o batterica e agire di conseguenza. Nel primo caso il trattamento consiste solitamente in colliri, mentre nel caso di infezione batterica possono essere necessari antivirali o farmaci che vanno ad agire sul sistema immunitario del gatto.
Fondamentale però è agire tempestivamente perché la congiuntivite può diventare cronica e quindi richiedere trattamenti più a lungo termine e ciclici per il mantenimento. In ogni caso, si sconsiglia la somministrazione di farmaci o rimedi fai da te, che possono anche peggiorare la situazione.
Non solo congiuntivite, altre cause possibili
Come si accennava all’inizio, la congiuntivite è la causa principale della lacrimazione oculare nei gatti, ma non è l’unico motivo. Questo può essere, per esempio, anche il sintomo di una uveite ovvero l’infiammazione dello strato intermedio dell’occhio. Spesso è asintomatica, richiedendo quindi trattamenti più lunghi e diventare, nei casi più gravi, un glaucoma.
Anche i tumori possono presentarsi sotto forma di congiuntivite, il melanoma dell’iride o sarcoma oculare post-traumatico sono i più comuni. In tutti questi casi la diagnosi tempestiva è il modo migliore per curare in maniera corretta il nostro amico a quattro zampe e farlo stare bene.