Qual è la quantità acqua giusta che un gatto deve assumere in un giorno? E, soprattutto, come fare a capire se il proprio micio beve troppo o troppo poco? Cerchiamo di capire cosa dicono gli esperti.
Come essere umani siamo abituati alle nostre necessità che pone, come istinto di sopravvivenza, l’acqua come bene primario a cui non si può rinunciare. Essendo il nostro corpo formato in gran parte di acqua, sappiamo che proprio la giusta dose giornaliera di questo liquido permette al nostro corpo di funzionare meglio (al di là di tutto il resto); per questo motivo può capitare di spaventarsi quando ci si accorge che il gatto beve tanta acqua o, al contrario, troppo poca. Ma qual è la dose giusta che dovrebbero assumere i nostri amici a quattro zampe?
Avere un animale domestico significa anche preoccuparsi della sua salute, per questo motivo ci si può spaventare quando ci si rende conto che qualcosa non va. Per trovare l’aspetto diverso dal normale, quello che faccia scattare il campanello d’allarme è fondamentale sapere quale sia la norma.
Nel caso dei liquidi che i gatti hanno la necessità di assumere è allora importante partire da una premessa fondamentale: i felini si sono evoluti in maniera tale da diventare grandi risparmiatori di acqua. Questo perché i loro antenati vivevano in zone geografiche dove questo bene era scarso, per cui l’evoluzione ha permesso a questa specie di trarre acqua anche da quello che mangiavano, concentrando le urine. Come ultimo stadio dell’evoluzione, i gatti domestici fanno la stessa cosa e, quindi, a seconda di quello che mangiano berranno più o meno acqua.
Un gatto adulto in buona salute deve bere all’incirca 100 ml di acqua al giorno, più o meno dovremmo vederlo avvicinare alla ciotola dell’acqua 3/4 volte in una giornata. Misurare la dose di acqua assunta non è complicato, basta svuotare la ciotola e riempirla della dose necessaria e dopo 24 ore misurarne il contenuto. Se ci si rende conto che il gatto ha bevuto più di quanto necessità allora, probabilmente, si è di fronte ad un problema.
Non c’è bisogno di allarmarsi subito, comunque. Bisogna considerare sempre alcuni fattori; un gatto che mangia soprattutto crocchette, che è più anziano, fa più attività fisica o è in una fase di gravidanza e allattamento tende a bere di più. Si tratta di una necessità fisiologica transitoria e che quindi non deve destare preoccupazione.
Ma se l’aumento di sete non è dovuto a nessuno di questi fattori allora bisogna prendere in considerazione il fatto che il micio potrebbe essere affetto da un qualche disturbo organico: diabete, ipertiroidismo, infezioni gravi, infezione renale ed altre patologie.
Per cui, in assenza dei fattori indicati prima, la cosa migliore da fare è rivolgersi al veterinario e capire cosa succede davvero per intervenire.
I gatti non sono grandi bevitori, ma per evitare una carenza di liquidi -che potrebbe portare ad altri problemi come i calcoli renali- si potrebbe invogliarlo a bere di più. Le soluzioni migliori sono quelle di dare loro della pappa umida o utilizzare delle fontanelle di acqua che stimolano la curiosità del gatto.
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