La perdita di un animale domestico può causare un dolore profondo, con effetti psicologici e fisici importanti: non va sottovalutata.
Succede sempre più spesso: chi perde un animale domestico non prova solo tristezza, ma un vuoto che si incolla addosso e non se ne va.
Qualcosa che assomiglia, se non di più, al dolore per una persona amata. Non è esagerato dirlo. Lo stanno confermando anche gli esperti: il “Pet loss” è un vero e proprio trauma, e in tanti casi si manifesta con ansia, depressione, insonnia, malesseri fisici. Il corpo si ammala insieme al cuore e anche la mente subisce questo dolore.
Chi ci è passato lo sa: perdere un cane, un gatto, un coniglio… non è solo una questione emotiva. È sentirsi crollare il mondo addosso, perdere quella presenza costante nella nostra quotidianità.
In alcuni casi subentra anche il senso di colpa: ho fatto tutto quello che potevo? Ho scelto il veterinario giusto? L’ho capito in tempo? La cosa assurda è che, con gli animali, non si parla.
Non si riceve mai un “sto meglio” o un “grazie”. E questa mancanza di parole lascia spesso aperte ferite profonde.
Uno studio condotto su centinaia di proprietari di cani lo dice chiaramente: quel dolore può durare anni. Proprio come un lutto per un familiare. Anzi, a volte peggio, perché nessuno intorno capisce davvero. E ci si sente anche in colpa per stare così male “per un animale”.
Le difese immunitarie si abbassano, spuntano allergie improvvise, ci si ammala di cose che prima non si avevano. Alcune persone si chiudono completamente e rifiutano persino l’idea di adottare un altro animale. Come se aprirsi di nuovo all’affetto significasse tradire quello che è andato via. E questo blocco può durare anni, con conseguenze enormi anche nella vita sociale.
Secondo chi lavora nel supporto psicologico, siamo di fronte a una forma di dolore unica, perché spesso con gli animali si ha un rapporto molto più profondo che con tante persone: loro non tradiscono, non giudicano, non ci feriscono e il loro amore è costante, incondizionato.
In Svizzera, ma se ne parla anche in Italia, si pensa a un permesso retribuito per chi perde un animale domestico. Un gesto che riconosce, almeno in parte, la dignità di questo lutto. Oggi, in base a certe sentenze, è possibile già ottenere assenza retribuita per assistere un animale in gravi condizioni. Ma quando muore? Ancora troppa solitudine.
Nel frattempo, crescono i centri specializzati nel lutto da Pet Loss. Sempre più persone chiedono aiuto. Perché da soli non si riesce e quando il dolore diventa troppo grande per essere taciuto, è giusto darsi il permesso di essereascoltati, anche per un amore che aveva quattro zampe.
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