Anche i gatti possono avere la demenza, in un modo simile alle persone, ed ecco a quali sintomi fare attenzione.
A volte ci sorprendiamo di come i gatti riescano a comprenderci e noi a comprendere loro. Siamo molto più simili di quello che crediamo, anche nelle malattie purtroppo. Infatti, anche i gatti possono soffrire di demenza, proprio come le persone. Ci sono nuovi studi a riguardo e vale la pena approfondire l’argomento.
Quando il cervello inizia a deteriorarsi per qualsiasi causa, i sintomi appaiono chiari. È così negli umani e negli animali, i gatti sicuramente. Qui di seguito vediamo che cosa ha dimostrato un recente studio e tutte le informazioni che possono esserci utili per individuare questa malattia in un gatto anziano.
Quando una persona si ammala di Alzheimer, vediamo sorgere dei sintomi ben precisi. Quindi, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, disturbi del sonno, problemi fisici importanti. Una delle caratteristiche di questa malattie e di altre malattie degenerative che colpiscono il cervello, è la presenza di una tossina, beta-amiloide.
Nei gatti accade la stessa cosa. È presente questa proteina tossica nel loro cervello e i sintomi iniziano ad insorgere con un lento, ma progressivo, peggioramento. Il gatto, in particolare, inizia a miagolare molto, a fare tanti vocalizzi, a essere perso e confuso, anche nel suo ambiente. Anche i felini avvertono difficoltà a riposare e a dormire profondamente.
Questi, e altri, sono i risultati emersi dall’indagine sulla sindrome da disfunzione cognitiva felina da parte dei ricercatori dell’Università di Edimburgo. Il Giornale Europeo delle Neuroscienze ha pubblicato questo studio e noi ne vedremo tutti i dettagli qui di seguito.
Gli scienziati hanno studiato il cervello di 25 gatti di età differenti dopo la loro morte. Sezionando il cervello, hanno trovato un’imponente presenza della proteina tossica di cui parlavamo prima all’interno delle sinapsi. Questo sia in animali anziani che in gatti a cui era stata diagnosticata la demenza.
Le sinapsi sono le connessioni che si attivano nel nostro cervello e avere una sostanza tossica che le inibisce è il primo segno evidente e scatenante della degenerazione cognitiva. Accade alle persone e adesso è stato dimostrato che accade esattamente la stessa cosa nei gatti.
Di solito, questi sintomi vengono associati al gatto, o anche al cane, anziano. Invece, potrebbe essere l’insorgere della demenza anche nei nostri amici a quattro zampe. Questo tassello in più non completa il puzzle naturalmente, ma apre altri scenari e la possibilità di studiare più a fondo la malattia per trovare soluzioni, nelle persone e negli animali.
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