Una bimba di 5 anni è stata aggredita da un grosso cane appartenente a suo zio. La piccola ha riportato ferite gravi ed è stata subito trasportata in ospedale.
Una famiglia della Lombardia (precisamente di Vimercate, Monza Brianza) era in vacanza in un campeggio a Porto Azzurro nell’Isola d’Elba quando la loro bambina di 5 anni è stata aggredita dal cane dello zio. La piccola stava giocando con il pitbull Amstaff e all’improvviso, non si sa ancora quale sia stata la causa scatenante, l’animale ha aggredito la bambina. Quest’ultima ha riportato ferite al volto, delle gravissime lesioni alla bocca e al naso.
I fatti risalgono a domenica scorsa, 18 agosto, quando nel primo pomeriggio tutta la famiglia si trovava in campeggio a Porto Azzurro all’Isola d’Elba. Tutti quindi hanno assistito alla scena, genitori, zii e nonni, quest’ultimi hanno accusato un malore alla vista della scena, rimanendo letteralmente scioccati.
Sul posto sono intervenuti subito i sanitari della Misericordia e della Pubblica Assistenza di Porto Azzurro con i lavoratori del 118. Inoltre è stato chiamato subito il Pegaso 3 ovvero l’elisoccorso. L’elicottero ha trasportato la piccola di 5 anni dall’ospedale di Portoferraio al nosocomio pediatrico Meyer di Firenze in codice rosso.
Questo è solo l’ultimo caso di bambini aggrediti e morsi da cani. Il più grave nella stessa zona della Toscana è avvenuto a febbraio scorso quando un neonato di soltanto 15 giorni era stato aggredito dal cane di famiglia mentre si trovava a casa dei nonni. Il piccolo era stato sottoposto a un’operazione chirurgica “perfettamente riuscita“, così come si legge su Firenze Today. Non ci sono stati danni neurologici visto che la ferita “ha riguardato soltanto la pelle e l’osso del cranio, che è stato ricostruito grazie all’operazione”.
Questi e altri episodi riaprono il dibattito sul patentino per i possessori di determinate razze di cani. Infatti si discute ancora in Parlamento questo progetto di legge che prevede “Norme specifiche per alcune tipologie di cani a tutela del loro benessere e della pubblica incolumità”. Nel testo c’è una save-list di cani potenzialmente pericolosi. Il vice presidente della Commissione Sanità Roberto Anelli ha spiegato: “Non si tratta di una black-list, ma di una lista di ‘cani da salvare’ dall’incapacità di chi li detiene senza averne una adeguata conoscenza e preparazione”.
Quindi i proprietari di razze potenzialmente pericolose dovranno sostenere un percorso in due fasi: la prima teorica per prendere il patentino e la seconda pratica per “la valutazione della capacità del conduttore del cane e delle caratteristiche psicofisiche dell’animale”. Per valutare quest’ultimo aspetto ci si dovrà sottoporre a un test di controllo presso l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana. Un’iniziativa volta a migliorare il comportamento dei cani che proviene da ciò che gli si insegna.
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