Cresce l’allarme in Italia per l’avvistamento della Caravelle portoghesi, la super medusa i cui filamenti agiscono “come siringhe”. Ecco dove trovarle.
Dopo la chiusura di alcune spiagge in Francia e nei Pesi Baschi, sale l’attenzione anche qui da noi per la presenza della Caravella Portoghese, la super medusa che in realtà medusa non è. In effetti, la specie è stata avvistata più volte nel Mediterraneo e lungo le nostre coste, ma dove e soprattutto cosa fare quando se ne vede una?

Come ogni estate ormai da qualche anno a questo parte, anche il 2025 ha segnato l’allerta meduse nel nostri mari e lungo le nostre coste. Tra questa c’è la temutissima super medusa, la Caravella portoghese che, a dispetto dei nomi con cui è conosciuta, non è né un medusa né tanto meno è endemica delle coste portoghesi.
La Physalia Phylasi, nome scientifico della Caravella portoghese, è un clenterato marino ovvero quella categoria di invertebrati che comprendono le meduse ma anche i polipi e gli anemoni di mare. Si tratta di animali che giungono dall’America e arrivano nel Mediterraneo soprattutto durante il periodo invernale e primaverile quando i venti provenienti da questa zona sono più forti. Raramente, ma non impossibili, sono gli avvistamenti estivi; tuttavia a causa del cambiamento climatico si registrano sempre più anomalie anche negli spostamenti delle Caravelle portoghesi che cominciano a spostarsi verso est, quindi verso la nostra direzione anche nei periodi più caldi dell’anno.
Perché la Caravella portoghese fa paura e dove sono state avvistate
In un discorso generale, non è raro trovare colonie di Caravelle portoghesi spiaggiate lungo le coste sud di Spagna e Francia e le coste nord africane; di fatto l’attraversamento dello Stretto di Gibilterra permette a questi invertebrati di entrare nel Mediterraneo. Di conseguenza sono più numerose in quella zona del bacino, ma non sono mancati negli anni avvistamenti anche dalle nostre parti.

Gli avvistamenti lungo le nostre coste sono avvenuti principalmente in Sardegna -nel 2010 nel cagliaritano si registrò l’unico caso di contatto fatale con una caravella portoghese nel nostro Paese- ma anche in Sicilia, lungo le isole Egadi e nello stretto di Messina.
Ma perché la Caravella Portoghese fa così paura? Colpa del suo veleno, spiegano gli esperti, una miscela di polipeptidi, precursori delle proteine, che hanno un effetto variabile sul corpo a seconda della quantità che viene inoculata nell’organismo. Questo invertebrato è dotato di lunghi tentacoli, che possono arrivare anche a 30 metri, lungo i quali si trovano le cellule urticanti che agiscono come aghi di siringhe. Più gli aghi sono lunghi più riescono a penetrare e ad iniettare veleno nel sistema cardiocircolatorio.
per questo motivo la Caravella è considerata uno degli animali marini più pericolosi da incontrare e se ne avvista una è bene allontanarsi e avvertire la Capitaneria di Porto e l’Ispra, l’istituto italiano che si occupa dello studio e monitoraggio delle specie aliene.
Cosa fare in caso di “puntura”
Come avviene con le meduse, il modo migliore di agire nell’immediato è risciacquare con acqua di mare per eliminare eventuali filamenti residui. Successivamente si passa agli impacchi di ghiaccio che devono agire sulla zona interessata per almeno 20-30 minuti.
In caso di reazione allergiche, problemi respiratori o aumento del battito cardiaco bisogna richiedere l’intervento medico per escludere che ci siano problemi di tipo sistemico.