Lancia il cane dal balcone perché abbaiava di continuo, l’animale è morto sul colpo: donna rischia fino a quattro anni di carcere.
A Cuneo una tragica vicenda avvenuta la notte del 10 agosto e che ha visto come protagonista una donna, rientrata casa in stato alterato. Facendo un grande baccano, la donna ha svegliato alcuni condomini, i quali poi hanno visto l’assurda scena. Ubriaca, la donna ha aperto la porta di casa fino a sfondarla: all’interno dell’appartamento il suo cane, spaventato, ha iniziato ad abbaiare insistentemente.
Per farlo tacere, la donna ha preso in braccio l’animale e lo ha scaraventato dal balcone, uccidendolo sul colpo. Secondo le dichiarazioni di uno dei residenti, la donna aveva fatto ritorno a casa verso l’1:00 del mattino ed era in evidente stato alterato. Affacciandosi alla finestra, ha notato l’assassina con il cane in braccio, mentre stava per lanciarlo. Il testimone ha chiamato subito i soccorsi.
Arrivati sul posto, i Carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento della donna, trovandola esanime sul pavimento. È stata prelevata e portata in Caserma. La donna, una 40enne straniera, la notte del 10 agosto era tornata a casa dopo essere stata a una festa. Aveva bevuto molto e aveva perso le chiavi di casa, per questo motivo aveva spaccato la porta di legno del suo appartamento.
Sentendo il baccano, i vicini si sono destati, mentre il cagnolino, terrorizzato dai rumori, ha iniziato ad abbaiare. Per farlo tacere, la donna ha preso il cane per il collare, ha aperto la finestra del balcone e lo ha lanciato dal secondo piano, uccidendolo sul colpo. Un episodio tremendo, con gli agenti che hanno cercato di rianimare la donna, svenuta sul pavimento.
“Ho buttato giù la porta a spallate perché non trovavo le chiavi, il cane abbaiava forte e in uno scatto d’ira l’ho lanciato dal balcone”, ha riferito in Caserma la donna, dopo aver ritrovato la lucidità. Lo stato psicofisico alterato, però, non è una scusa: il maltrattamento nei confronti degli animali costituisce un reato gravissimo. Inasprite le sanzioni grazie alla Legge Brambilla. Che cosa rischia ora la donna?
In questa estate, le sanzioni riguardanti il maltrattamento e l’uccisione degli animali sono state inasprite. Una battaglia che la ministra Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha portato avanti per diversi anni. La nuova Legge Brambilla, introdotta lo scorso 1 luglio, prevede fino a quattro anni di reclusione per uccisione di animale e una multa di 60 mila euro. Mentre loro erano in vacanza, chiuso in un garage muore il pitbull lasciato solo.
La donna che si è macchiata di questo reato è stata denunciata per uccisione di animale. Ora, le autorità dovranno eseguire le normative, punendo la donna per un fatto di intollerabile violenza. Probabilmente, la 40enne riceverà il massimo della pena. La LEIDAA si costituirà parte civile nel processo. Un episodio intollerabile, da non lasciare impunito, e che deve essere di esempio per tutti quanti. Svolta clamorosa, arriva la legge: gli animali non sono più oggetti.
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